Eva Maria Leuenberger (1991) è nata a Berna e attualmente vive a Bienne. È stata finalista al concorso «open mike» di Berlino nelle edizioni 2014 e 2017 e vincitrice del premio «Weiterschreiben» della città di Berna nel 2016. Nel 2019 ha pubblicato per la casa editrice Droschl dekarnation, la sua prima raccolta di poesie, che le è valso, tra i vari premi, il «Basler Lyrikpreis». Nel 2021 è uscita, sempre per Droschl, la sua seconda raccolta, kyung.
Ciò che colpisce dei versi di Leuenberger è l’uso di una lingua scarna e al contempo vivida, che attinge all’essenza della parola per scandagliare la realtà e rivelarne l’essenza più autentica, anche tramite la scelta di temi non convenzionali. Nonostante kyung sia solamente il secondo lavoro della poeta, nella raccolta si nota già uno stile ben definito, che viene qui portato a un ipotetico punto di non ritorno rispetto all’opera precedente. Infatti, se in dekarnation l’autrice mette in luce la brutalità di una natura personificata e senza bellezza, il cui corpo simbolico viene progressivamente scarnificato e ricondotto a una forma primordiale tramite il bisturi della lingua, in kyung la dissezione della parola opera su un corpo umano, quello dell’artista e scrittrice Theresa Hak Kyung Cha, violentata e uccisa a New York negli anni Ottanta a pochi giorni dalla pubblicazione del suo primo e unico romanzo, Dictée (1982). Ripartendo dall’attimo in cui si consuma la tragedia, Leuenberger recupera i capi di quel filo spezzato prematuramente, mettendo in luce «la chiarezza della violenza» e rievocando nei suoi versi «una voce morta da anni» attraverso immagini ricorrenti nella poesia di Leuenberger e già consolidate dall’uso (corpi che cadono a terra, mani attorno al collo, ali che spuntano dalle scapole) che le conferiscono un’atmosfera a tratti onirica e perturbante. In sottofondo, va e viene l’eco dei brani tratti da Dictée, opera multilingue e innovativa con cui l’autrice traccia un toccante parallelismo.
Definita dalla Berliner Zeitung «(una voce) unica nel suo genere», quella di Leuenberger è a tutti gli effetti una poesia non convenzionale, che, se anche non si illude di poter cancellare la violenza che pervade la realtà, sceglie però di metterla a nudo, di sezionarne i vari strati, fino a estrarne il cuore pulsante. Con la stessa precisione chirurgica, i suoi versi si incidono nella mente di chi legge e lasciano ferite destinate a cicatrizzarsi senza mai scomparire del tutto.
Da kyung (Droschl, 2021)
die stimme
stößt löcher in die zeit
die grenzen verwischen
die pronomen verwischen
gesichter in der nacht
die toten körper im parkhaus
eine frau verschwindet
in den pixeln eines bildschirmes
als wäre die zeit
ein klarer fluss
der rückwärts fliesst
als wäre die zeit
als wäre der schnee
als wüsste der körper
die eigene zukunft
la voce
pianta buchi nel tempo
spariscono i confini
spariscono i pronomi
volti nella notte
i corpi morti nel parcheggio
una donna scompare
nei pixel di uno schermo
come se il tempo fosse
un fiume limpido
che scorre all’indietro
come se il tempo fosse
come se la neve fosse
come se il corpo conoscesse il proprio futuro
hier ist dein körper – dein pfund aus fleisch
my love, regarde-moi –
du beneidest die klarheit der gewalt.
here it is. der tiefste punkt der nacht.
du beneidest den klaren grund,
die wurzel, aus der den tod in den bauch wächst
klarheit und kasualität.
es tut dir leid.
es tut mir leid.
die haut
sehnt sich nach feuer
ecco il tuo corpo – la tua libbra di carne
my love, regarde-moi –
invidi la chiarezza della violenza.
here it is. il punto più profondo della notte.
invidi il motivo chiaro,
la radice da cui nel tuo ventre cresci la morte
chiarezza e casualità.
ti dispiace.
mi dispiace.
la pelle
si strugge
di desiderio per il fuoco
die frau beobachtet ihren körper
das publikum schaut sie an
während ihr körper
sich öffnet, zu etwas altem, oder neuem
interdiffusion der zeit
du beobachtest das publikum
beobachtest das publikum, das dich anschaut
während dein körper sich öffnet
aus dem schultern wachsen flügel
im mund klingt ein neuer ton
eine parade aus schönen toten mädchen
mit glocken im mund
klingelnd wie farrähder
die füße zerschnitten
aus den knöcheln
wachsen räder
und die flügel
aus den schulterblattern
la donna osserva il proprio corpo
il pubblico la guarda
mentre il suo corpo
si apre, a qualcosa di vecchio, o di nuovo
interdiffusione del tempo
osservi il pubblico
osservi il pubblico che ti guarda
mentre il tuo corpo si apre
dalle spalle spuntano ali
in bocca un suono nuovo
una parata di belle ragazze morte
con campane in bocca
suonano come biciclette
i piedi tagliuzzati
dalle caviglie
spuntano ruote
e le ali
dalle scapole
theresa hak kyung cha hatte schwarze haare.
meine haare sind rot.
ich suche einen körper
und finde ihn unter einer decke
aus schwarzem haar
er ist spröde
bricht wie die zweige im unterholz
splittert unter dem gewicht einer hand
eine hand
rau wie rinde
ich suche einen körper
und sehe die hände um den hals
die haare auf dem asphalt
blaugelb
purpur
und schwarz
deine haare
sind schwarz
theresa hak kyung cha aveva i capelli neri.
i miei sono rossi.
cerco un corpo
e lo trovo sotto una coperta
di capelli neri
è fragile
si spezza come i rami nel sottobosco
si frantuma sotto il peso di una mano
una mano
ruvida come corteccia
cerco un corpo
e vedo le mani attorno al collo
i capelli sull’asfalto
giallo-blu
porpora
e nero
i tuoi capelli
sono neri
die gesichter legen sich übereinander
ein vielzahl von körpern
schaut hinter ihren augen hervor
und dort ist die neue zeit
die glocken klingeln
die zahnrähder drehen
ein körper fällt
am boden eines parkhauses
schwebend
mit beiden füβen fest in der erde
luft
oder wort
i volti si sovrappongono gli uni sugli altri
una moltitudine di corpi
sbuca da dietro i loro occhi
e là c’è il tempo nuovo
le campane suonano
gli ingranaggi girano
un corpo cade
a terra in un parcheggio
mentre fluttua
con entrambi i piedi saldi a terra
aria
o parola
die haare einer frau sind rot
oder schwarz
eine frau ist ein schwarzes loch
eine leerstelle gefüllt mit rotem haar
die haare sind rot
flimmernd im nebel
ohne haut und körper
i capelli di una donna sono rossi
o neri
una donna è un buco nero
uno spazio vuoto farcito di capelli rossi
i capelli sono rossi
tremolanti nella nebbia